Matilde Mancini vive e lavora a Roma.
Dopo un breve percorso nella pittura, si dedica da metà anni novanta prevalentemente alla scultura in bronzo e in radice d'ulivo.
Tramite la sua arte affronta la complessità della materia, grazie a un lavoro accurato e attento e uno studio degli elementi da trattare. Dietro ogni lavoro c'è un meticoloso procedimento di scelta ed elaborazione dei materiali, che conduce talora ad una vera e propria metamorfosi delle strutture iniziali, alla scoperta di forme e significati del tutto originali.
MOSTRE
Nel 2021 ha esposto presso la biennale internazionale d’arte presso il Castello di Fondi.
Nel 2018 ha partecipato a varie altre collettive, tra cui quella presso Palazzo Sforza Cesarini a Genzano a cura di Giorgio di Genova e quella presso il Museo Diocesano di Terni, a cura di Claudia Zaccagnini.
A maggio 2017 le sue sculture sono
state presentate a Roma in una personale presso lo Spazio Porta Mazzini -Micro Arti Visive.
Nella primavera del 2016 ha esposto alla
mostra “Oltre la scena” presso la Galleria GoTo di Torino.
Nel 2015 è stata ospite di una collettiva nella Chiesa S. Maria di Loreto Roma, dal 18 al 27 gennaio
2015 ed ha poi organizzato una personale a Cortona, nel Chiostro di Sant’Agostino, dal 18 luglio al
2 agosto 2015. E’ stata inserita nel nuovo testo “Percorsi d’arte in Italia 2015”, edito da Rubbettino
e curato da Enzo La Pera, pubblicato a settembre 2015.
Nella primavera del 2014 ha esposto in una personale presso la Galleria “Fidia” di Roma e successivamente in una collettiva a Palazzo della Racchetta- Ferrara luglio 2014.
Nell’Agosto del
2010 ha partecipato alla collettiva “La scultura a Capri – Forme e Visioni” organizzata da Italian Art
Collection.
Nella stagione 2006/2007 è stata invitata a
partecipare a numerose mostre collettive organizzate dalla Regione Piemonte.
Nel 2001 ha partecipato ad una
mostra organizzata dal Comune di Subiaco (Roma).
Nell’Ottobre 2000 ha esposto
in una personale, a Roma, presso la Galleria d’Arte “Fidia”.
I suoi lavori sono stati esposti a Roma, presso la Galleria San Carlo (1997) e presso la Galleria d’Arte Latina (1995)