OPERE

ALL'INIZIO, CI SONO SOLTANTO ANONIME TAVOLETTE DI CERA...

Con il calore la cera perde man mano la sua rigidità e si anima, acquistando forma, consistenza e significato.

E’ un materiale estremamente duttile, sensibile, fedele.
Registra ogni impronta, si adatta ad improvvise evoluzioni o si fissa, raffreddata, in tutti i segni, aspri o levigati, che la tua mano ed i ferri hanno voluto lasciare.
Dopo, quando in un imprecisato momento hai deciso che il tuo lavoro è finito, inizia un nuovo percorso in fonderia, al termine del quale la cera lascerà il posto al bronzo.

Da ciò, il termine, un po’ malinconico, di “cera persa”.
In realtà, nulla si perde. Alla figura in cera, racchiusa in un materiale refrattario, viene applicato un fitto reticolo di piccole canne.
Attraverso tale canalizzazione, il bronzo fuso occuperà minuziosamente lo spazio lasciato libero dalla cera, che evapora durante il processo di “cottura” ad alte temperature.

Terminate tali operazioni, la scultura viene liberata dal reticolo, dai chiodi distanziatori e da tutti i residui della cottura. Viene infine cesellata, patinata e lucidata. Salvo impercettibili variazioni della patina nel corso del tempo, è fissata per sempre.